Non vi è quasi bisogno di
precisare le ragioni che possono giustificare la presenza di un animale accanto
ad un bambino. Tuttavia, agli aspetti positivi si contrappone l’eventualità d’incidenti.
Nel momento dell’ingresso
del bebè in famiglia è compito dei genitori integrare e preparare rapidamente
il cane, facendolo partecipare alle cure che vengono rivolte al bambino. La
relazione affettiva diventerà progressivamente più profonda quando il bambino
comincerà a esplorare l’ambiente ed a comunicare. Durante questo periodo si
stabiliscono i primi contatti fisici ed è competenza dei genitori badare eventuali incidenti. Finché il bambino non impara a comunicare con il cane
e decifrare i suoi segnali, può mettere il cane in uno stato di paura e
provocare un’aggressione incontrollata. È appunto in queste situazioni che la
buona socializzazione e la partecipazione precoce del cane alle attività della
famiglia intervengono per prevenire ogni pericolo.
Tuttavia, è necessario che
i genitori limitino gli eccessi del bambino che la passività del cane potrebbe
autorizzare.
La decisione da parte di
una persona anziana di adottare un cucciolo è prevalentemente la sua richiesta
di affetto. Si osservano spesso in strada dei cani che camminano allo stesso
ritmo del loro padrone della terza età. In realtà si tratta il più delle volte di cani nel pieno dell’energia,
infatti le reazioni padrone-cane incita quest’ultimo ad adottare alcune
caratteristiche comportamentali del suo padrone.
Attenzione alle
depressioni frequenti negli anziani, che hanno un impatto sul comportamento del
cane. Questo stato depressivo caratterizzato dalla variabilità d’umore è
importante per la genesi dei disturbi del cane che genera un’inquietudine che
si può trasformare in depressione parallela. Il trattamento della depressione
del cane è all’origine di un miglioramento del proprietario ovvero il cane
spinge il padrone a uscire e conversare con i suoi simili, eccellente supporto
affettivo per l’anziano.
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